Molti dei pazienti critici al momento del ricovero in Unità di Terapia Intensiva (UTI) sono malnutriti e molti altri sono ad elevato rischio per sviluppare una condizione di malnutrizione conseguente all’ipermetabolismo ed all’ipercatabolismo. Le conseguenze del mancato apporto di nutrienti si sviluppano più rapidamente nel paziente critico che nel soggetto normale.
Evidenze cliniche (Studi di Classe I e II) suggeriscono che il persistente ipercatabolismo e la progressiva malnutrizione proteico-calorica aumentano la morbilità (soprattutto rischio di complicanze infettive) e la mortalità e che un supporto nutrizionale precoce riduce l’incidenza delle complicanze infettive e migliora l’evoluzione clinica.
Un supporto metabolico-nutrizionale, oltre a nutrire precocemente il paziente al fine di prevenire e limitare la malnutrizione, deve anche tendere, insieme a tutti gli altri interventi terapeutici sia chirurgici che medici a:
1) correggere le alterazioni metaboliche; 2) limitare l’ipercatabolismo; 3) ridurre la morbilità ed il periodo di degenza nel reparto di cure intensive.
Un’ampia quota dei pazienti ricoverati appropriatamente in UTI presentano i criteri per ricevere un supporto metabolico-nutrizionale adeguato, il cui impiego ha forte raccomandazione come parte integrante dei trattamenti di buona pratica clinica.
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