Il tumore gastrico è la quarta neoplasia più frequente nel mondo in entrambi i sessi ed è la seconda causa di morte per tumore.
La gestione clinica del paziente con tumore gastrico, in relazione anche all’aumento della sopravvivenza, pone la necessità di affrontare problematiche legate all’alimentazione e allo stato nutrizionale, spesso compromessi dalla malattia e/o dai trattamenti antitumorali (chirurgia, radio- e chemioterapia).
È ormai conoscenza consolidata che una condizione di malnutrizione si riscontra con elevata frequenza nei pazienti oncologici e che essa influenza negativamente la prognosi. Tale condizione è particolarmente frequente nei pazienti con tumori del tratto gastrointestinale superiore: secondo recenti stime ne è colpito lo 80% dei soggetti.
Nella maggior parte dei pazienti oncologici, inoltre, si verifica una reazione infiammatoria sistemica, indotta dall’attivazione di citochine pro-infiammatorie (IL-1, IL-6, TNFα) in risposta alla neoplasia da parte del tessuto colpito da tumore, che determina la cosiddetta sindrome della cachessia neoplastica. Questa sindrome è caratterizzata da riduzione dell’appetito, perdita di peso, alterazioni metaboliche e stato infiammatorio.
La terapia nutrizionale risulta in questa situazione un valido supporto per il controllo dei sintomi della neoplasia, per la riduzione delle complicanze postoperatorie, per le infezioni, tenedo in considerazione che tale terapia migliora la tolleranza ai trattamenti, la risposta immuno-metabolica, ma soprattutto migliora la qualità di vita del paziente.
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